

Inoltre, prima dell’inizio del concerto organizzato in collaborazione con Menicagli Pianoforti, secondo un’apprezzata formula che caratterizza la stagione di musica da camera “Classica con gusto”, il M° Carlo Palese si intratterrà con i due artisti per un breve e piacevole dialogo per familiarizzare insieme al pubblico con queste figure di primissimo piano nel panorama musicale, impegnate, oltre che in un’intensa attività concertistica e discografica, in importanti progetti artistici.
Nato a Venezia nel 1971, ex bambino prodigio (ha tenuto il suo primo recital a dieci anni), Domenico Nordio ha vinto a sedici anni il Concorso Internazionale "Viotti" di Vercelli con il leggendario Yehudy Menuhin Presidente di Giuria. Dopo le affermazioni ai Concorsi di Parigi, Viña del Mar e Marsiglia, il Gran Premio dell'Eurovisione ottenuto nel 1988 lo ha lanciato alla carriera internazionale: Nordio è l'unico vincitore italiano nella storia del Concorso. Apprezzato camerista, è molto attento alla musica di oggi e ha tenuto a battesimo numerose nuove opere. “Con la rigorosa, appassionata serietà che lo contraddistingue il pianista Filippo Gamba incarna quella figura di filosofo del pianoforte che, musicista cosmopolita dotato di grande maturità, è infuso di un carisma quasi missionario”: con queste parole nel 2000 Wladimir Ashkenazy lo premiò in una luminosa vittoria al Concorso di Zurigo, dopo aver ottenuto negli anni precedenti altri prestigiosi riconoscimenti. Da allora è stato invitato dai più importanti festival internazionali e si esibisce a Berlino Vienna, Parigi, Lione, Amsterdam, Monaco, Atene, con apparizioni come solista con orchestre come i Berliner Sinfoniker e la Wiener Kammerorchester.
Il programma sarà aperto la deliziosa ed elegante Sonata n.1 op.13 di Gabriel Fauré, pagina che rende protagonisti entrambi gli strumenti, e che affascina per una melodicità scorrevole e cristallina; seguirà la Sonata in sol minore di Claude Debussy, opera che nel 1917 a Parigi segnò la sua ultima e commovente apparizione pubblica come interprete al pianoforte. Nella seconda parte, la “Grosse Sonate” n.2 op.121 di Robert Schumann, caratterizzata dalla densità e complessità della scrittura musicale, con un serrato dialogo dei due strumenti: un’opera di intensa espressività ed inesauribile energia ritmica, emblema di un musicista che, nella sua variegata attività di pianista, compositore e critico, è stato cuore pulsante del romanticismo musicale europeo.
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